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MASTERCLASS SUGLI ORGANI STORICI DI BOLOGNA 18-21 settembre 2023 CLAUDIO MERULO: Toccate, Canzoni, Ricercari

 

Relazione a cura di Luca d’Abate

 

La bella iniziativa di approfondimento e studio della musica per organo di Claudio Merulo si inserisce in un più ampio progetto culturale, promosso dall’associazione Arsarmonica, presieduta da Fabiana Ciampi e affidato alla guida del Maestro Francesco Cera.

 

Ricollegandosi all’eredità culturale e allo spirito di ricerca del Maestro e Musicologo Luigi Ferdinando Tagliavini, l’associazione ha intrapreso un’opera di diffusione della musica italiana tastieristica del tardo Rinascimento e del primo Barocco, organizzando corsi di perfezionamento, di durata settimanale, su una ricca varietà di strumenti storici presenti a Bologna. Tale progetto, inaugurato nel 2022 con le opere del ferrarese Girolamo Frescobaldi, è proseguito quest’anno prediligendo la figura di Claudio Merulo, fulgido esempio del Rinascimento veneziano.

 

L’iniziativa dell’associazione ha un duplice scopo: la valorizzazione del singolare ed inestimabile patrimonio di strumenti musicali custoditi a Bologna e la trasmissione e circolazione del sapere tra le nuove generazioni di musicisti, attraverso una meticolosa operazione di studio condotta mediante la guida di diverse figure professionali.

 

Non a caso è stato Bologna il luogo deputato ad ospitare il corso, una delle città che conserva un ricco insieme di strumenti storici del tardo Rinascimento e del Primo Barocco, che, pur con complesse vicende di ampliamenti, modifiche e restauri, si dimostra come un riferimento per l’attività di formazione di un tastierista. Nello specifico, questa edizione del corso ha visto un ampliamento dell’offerta di strumenti disponibili, fornendo una risorsa notevole per gli esecutori che di volta in volta si sono misurati con la difficoltà di approcciare strumenti diversi e peculiari nel loro genere.

 

Il repertorio antico spesso non fa distinzione tra le varie tipologie di strumento da tasto e, in quest’ottica, rappresenta un’occasione di studio fondamentale l’ascoltare e suonare tali strumenti. Tale possibilità è fornita dal museo di San Colombano, situato in un antico complesso monastico del VII sec. d.C. e ospitante non solo una ricchissima collezione di strumenti musicali (organi, clavicemabli, spinette, arpicordi, fortepiani), messa insieme da Tagliavini e curata, dopo la morte di quet’ultimo, prima da Liuwe Tamminga e poi da Catalina Vicens, ma anche una delle biblioteche specializzate sugli strumenti a tastiera e la loro musica più ricca in Europa, lasciata dal musicologo Oscar Mischiati.

 

Prìncipi i due strumenti custoditi nella Basilica di San Petronio, costruiti da Lorenzo da Prato (1471- 75) e Baldassarre Malamini (1596), già protagonisti, nella prima serata del corso, di una rara esecuzione della Messa Polifonica di Merulo Susanne un jour (1573), da parte della Cappella Musicale diretta da Michele Vannelli e alternata a brani per organo eseguiti da Francesco Cera.

 

Tra le variegate iniziative offerte, anche un dettagliato seminario, curato dal maestro Luca Scandali, avente in oggetto l’approfondimento della tecnica organistica in Italia all’epoca di Claudio Merulo e svolto nella chiesa di S. Procolo, nella cui cornice è ospitato l’organo Malamini (1580) con aggiunte di Gatti/Verati. Compito di un buon organista è saper valorizzare al meglio le risorse foniche di uno strumento e in tale direzione si è svolto il secondo concerto, con protagonista il maestro Scandali, pensato per i partecipanti del corso; l’alternanza tra musiche di autori veneziani precedenti a Merulo

 

e intavolature di danze del secondo ‘500 ha saputo mettere in risalto tanto la componente fonica rinascimentale dell’organo Malamini, quanto le aggiunte del tardo ‘700 e dell ‘800.

 

Anche l’Accademia Filarmonica, fondata nel 1666 sul modello della Accademica romana di Santa Cecilia, è stata protagonista del corso, mettendo a disposizione l’Organo Traeri (1673) e dando la possibilità di visionare, sotto la supervisione di Romano Vettori, importantissimi documenti per la conoscenza della storia della musica: manoscritti, lettere, partiture, antifonari.

 

Uno degli aspetti di maggiore interesse per un musicista è l’adeguata comprensione della partitura, nonostante le insidie fornite dalla diversa sensibilità, dallo stato di conservazione dei testimoni scritti, dalle convenzioni in uso; un aiuto per una tale operazione è stato fornito dalla professoressa Vania Dal Maso, relatrice di un seminario dedicato alla valutazione, riflessione e comparazione delle edizioni originali delle Toccate e dei Ricercari di Merulo presso il Museo della Musica. In tale occasione, gli studenti hanno avuto la possibilità di visionare due copie originali delle ristampe de Il Transilvano, trattato scritto alla fine del ‘500 da Girolamo Diruta, allievo di Merulo, per la formazione del buon tasterista.

 

Il corso si è concluso con un concerto organizzato presso la Chiesa della SS. Trinità sugli organi Giacobazzi (1690), Cipri (1567), Mazzetti (1815), Sarti (1845), nel quale è stato proposto un variegato programma esecutivo dei generi tastieristici tipici del periodo storico (Toccate, Canzoni, Ricercari), dopo un intenso e sensibile lavoro di cesellamento del repertorio condotto dal maestro Cera.

 

Il merito di tale iniziativa è da rintracciarsi nel coinvolgimento di varie forze che hanno curato seminari specifici, indispensabili per un corretto approccio non solo alla musica del tardo Cinquecento di un compositore del calibro di Claudio Merulo, ma anche per la valorizzazione di un patrimonio culturale formato da strumenti, musiche, libri e occasioni di ascolto che, altrimenti, verrebbero fraintesi o dimenticati.